Hellas Verona di Redazione , 22/10/2020 10:14

Ivan, sorridi! E' già il "tuo" Verona

Juric durante la conferenza

Le buone indicazioni per cui Juric può sorridere e avere qualche certezza in più dopo la gara con il Genoa. Insomma: ecco perchè si può essere un po’ ottimisti pensando al Verona e al durissimo campionato che lo aspetta.

LA DIFESA. Al solito Juric ha usato un sigillante eccezionale. Pur cambiando tutti gli interpreti il prodotto non cambia. Il Verona è solidissimo, non prende gol, pur concedendo sempre qualcosa. Il merito non è solo della retroguardia ma di quel modo di giocare che Juric ha inculcato nella testa dei suoi ragazzi. Spietata aggressione ad ogni avversario a tutto campo, in ogni zona. Ma da segnalare anche un Silvestri in formato nazionale. Il portierone gialloblù è diventato più di una garanzia e regala sicurezza oltre che parate straordinarie. A questo si aggiunga la scoperta di Lovato: non sarà Kumbulla ma ha personalità da vendere e moltissima fame agonistica.

LE RIPARTENZE DI COLLEY. Per un istante, quando ha preso palla a ridosso dell’area veronese e si è involato verso la porta del Genoa è sembrato di rivedere Iturbe. Stessa forza nelle gambe, stessa progressione, stessa capacità di tenere il pallone vicino ai piedi. Colley è un predestinato, ma è uno che può diventare veramente la bella sorpresa della stagione. E’ giovane e come dice Juric è un bambino. Ma dalle prime apparizioni si capisce che crescerà in fretta.

LA PANCHINA LUNGA. Magari ci sarà meno qualità (è la grande pecca di questo mercato) ma in quanto a scelte ce ne sono certamente di più. Faraoni e Lazovic, ad esempio, non sono più soli. Di Marco è sempre pù inserito e anche dalla panchina fa sempre la differenza. Dall’altra parte c’è Ruegg che qualcosa potrebbe dare. Sulla trequarti c’è tanta abbondanza, Salcedo è un altro che potrebbe finalmente esplodere. Anche nel ruolo di centravanti le scelte non mancano. In attesa della miglior forma di Kalinic, ha recuperato Di Carmine (otto gol l’anno scorso) e Favilli che ha bisogno di tempo e pazienza per maturare. E in difesa, Ceccherini ha avuto subito un ottimo impatto, aspettando Magnani e il ritorno di Gunter.

CENTROCAMPO SOLIDO. Sostituire Amrabat era impossibile. Il Verona ha cercato di farlo con creatività. Tameze e Vieira sono appena al sessanta per cento della forma, molto dipenderà da loro, ma anche da come Juric inserirà Barak e soprattutto Benassi. Quest'ultimo può avere quella qualità di cui difetta il Verona in questo momento. Manca anche un gioiello come Pessina che ha risolto anche molte gare con i suoi gol frutto di intelligenza superiore. E' il reparto su cui Juric deve lavorare di più e dove forse serve maggiore flessibilità anche da parte sua. Per caratteristiche, forse, questo centrocampo sarebbe meglio disporlo a cinque senza i due trequartisti per costruire una diga ancora più efficace. E' pur vero che così si snaturerebbe la dote migliore che il Verona di Juric ha fatto vedere fino ad oggi e cioè la capacità proprio dei trequartisti di sacrificarsi in fase difensiva e contemporaneamente di partecipare alla fase d'attacco. Juric sicuramente insisterà ancora un poco con questa idea e solo nel caso vedesse l'impossibilità di continuare, cambierà strada. (g.vig.)