Hellas Verona di Redazione , 06/06/2019 16:20

I top e i flop della stagione dell'Hellas

Seduta a Peschiera con Silvestri (Grigolini)

Una stagione incredibile va in archivio. L'Hellas è riuscito a conquistare la promozione in A dopo mesi di sofferenza, ma solamente dopo l'esonero di Grosso a due giornate dalla fine. Ecco i top e i flop:

TOP

PAZZINI. Il capitano gialloblù è risultato ancora decisivo nonostante un altro anno passato più in panchina che in campo. Capocannoniere della squadra anche se a mezzo servizio. I suoi gol sono risultati decisivi per consentire al Verona di entrare nei play-off. Come sempre una garanzia dal momento che Di Carmine non aveva convinto per mesi. Fortunatamente Aglietti ha rigenerato Di Carmine: l'ex Perugia è stato decisivo nei play-off.

SILVESTRI. E' ancora un mistero perché doveva fare la riserva a Nicolas. Silvestri ha salvato la porta del Verona moltissime volte, rimediando agli errori della difesa. "San" Silvestri ha dimostrato tutto il suo valore anche parando rigori in alcune partite decisive. Bisogna ripartire da lui in Serie A.

FARAONI. Ha dato qualità dopo che sulla fascia destra era stata aperta una voragine a causa dell'infortunio di Crescenzi e di scelte sbagliate di mercato in estate (gli altri terzini scelti da Tony D'Amico erano Balkovec, Eguelfi e Almici). Quantità e qualità prodotta non solo in fase di copertura: è andato in rete in più di un'occasione. Insieme a Zaccagni è stato uno dei gialloblù più positivi, capace, con le sue caratteristiche, di dare verticalità alla squadra.

FLOP

MARRONE. Schierato difensore centrale ha fatto più danni della grandine. L'ex Bari non ha dato sicurezza al reparto: da centrocampista naturale era costantemente in difficoltà nel marcare gli attaccanti avversari. Marrone, promosso "comandante" della difesa gialloblù, è il più grande mistero della deludente stagione dell'Hellas firmata Grosso. Merito ad Aglietti che ha bloccato subito questa idea assurda. Marrone è stato riscattato dal Verona per la clausola "riscatto obbligatorio in caso di promozione in Serie A".

COLOMBATTO. Doveva essere il perno del centrocampo. Il regista della squadra sui cui puntare (anche se in prestito con controriscatto in favore del Cagliari). Ma l'argentino, etichettato da qualcuno come il nuovo "Jorginho", dopo due-tre buone partite iniziali ha deluso le aspettative ed è rimasto per mesi in panchina. Lieve riscatto nelle ultime partite ma ha beneficiato dell'entusiasmo portato da Aglietti. Difficilmente rimarrà a Verona.

MATOS&LEE. Cosa deve fare un attaccante? Segnare. Ma i numeri sono impietosi per entrambi: un gol e due assist per il sudcoreano, tre gol e cinque assist per il brasiliano in campionato (poi Lee ha fatto un assist nei play-off ai supplementari col Perugia). Si diceva che avrebbero fatto la differenza in B, dopo le presenze nella massima serie con Pecchia ma entrambi non sono mai stati continui e non hanno dato un contributo importante alla causa Hellas. Se non fanno la differenza in B, a cosa servono in A?

L.VAL.